Il mito della maternità perfetta
“Per essere perfetta le mancava solo un difetto” Karl Kraus
Sin dai primi mesi della gravidanza alimentiamo con le nostre fantasie e con le nostre azioni il mito di una maternità perfetta che crea delle aspettative talmente alte che sono praticamente impossibili da raggiungere.
E di quanto sia impossibile raggiungerle iniziamo a rendercene conto già dalle prime settimane dopo il parto.
Il mito della maternità vorrebbe che fossimo al settimo cielo per il nuovo arrivato, sempre presenti, sempre amorevoli, sempre sintonizzate sui suoi bisogni, capaci di sacrificarci in nome del suo bene, e in grado di sintonizzarci immediatamente con il linguaggio di una creatura che abbiamo appena conosciuto. Sicuramente è così ma noi mamme sappiamo benissimo che ci sono anche giornate molto difficili.
Le settimane passano e siamo assalite dai dubbi più disparati: allattarlo o passare al latte artificiale? Nutrirlo al bisogno o stabilire degli orari? Tornare al lavoro o no? Scegliere il part time o no? Culla in camera da letto o nella sua cameretta? Baby sitter sì baby sitter no? Più passa il tempo, più le domande aumentano.
Più aumenta la nostra voglia di soddisfare tutte le aspettative che ci eravamo create sulla nostra idea di essere mamma, più aumenta la nostra frustrazione e la nostra ansia.
E invece di pensare che forse stiamo sbagliando strategia, pensiamo che semplicemente non ci stiamo impegnando abbastanza.
Sembra che a noi restino solo due alternative: arrenderci, oppure mettere da parte la nostra frustrazione e riempire la nostra agenda di impegni, rinunciare al sonno, e cercare di far stare tutto, la cura del bambino, il lavoro, la relazione con il nostro partner, la cura della casa in perfetto equilibrio.
Il perfezionismo in sé non è qualcosa di negativo. Ci aiuta a migliorarci, a darci degli obiettivi sempre più ambiziosi, a fare il nostro lavoro con attenzione e cura dei dettagli.
Ma diventa un ostacolo nel momento in cui non siamo capaci di metterlo da parte per far spazio alla flessibilità.
E rischia di esserlo nella maternità in cui la flessibilità, la capacità di adattarsi agli imprevisti è la competenza più importante che possiamo imparare.
Quando diventiamo madri è difficile ma necessario lasciar andare l’idea che siamo in grado di controllare tutto. Non saremo mai in grado di controllare completamente la vita di un altro essere umano.
Questa illusione di poter tenere sotto controllo la vita dei nostri figli, di poterli proteggere, di poter loro assicurare un futuro radioso, sereno e di successo non ci abbandona tanto facilmente. A volte continuiamo a portarla con noi per il resto della nostra vita, e con essa anche questo viscerale senso di colpa.
A volte ci approcciamo ai figli e alla maternità come se fossero un progetto di lavoro, qualcosa in cui dobbiamo essere performative e dimostrare di aver fatto le scelte giuste per evitare il fallimento.
Ma diventare madri non è un nuovo progetto, è una nuova relazione.
E i tuoi figli non hanno bisogno di una madre perfetta, hanno bisogno di una madre felice.
Se vuoi saperne di più su questo argomento Iscriviti alla mia newsletter: https://bit.ly/33VoH93 e riceverai contenuti e sconti ad iniziative ed eventi che ruotano intorno alla crescita personale.
CONOSCIAMOCI MEGLIO!
Seguimi sui miei canali social per avere accesso ai miei contenuti e partecipare alle mie iniziative!
Ti aspetto su: Facebook: https://bit.ly/3lHstci
Instagram: https://bit.ly/33Rib39
LinkedIn: https://bit.ly/2FnKI6S
Ascolta il mio podcast su Spotify (https://spoti.fi/31jbWDJ) o su Sounder (https://projectm.sounder.fm/)